Gaetano Augello, CANICATTÌ - PADRE VIRGINIO DI GIORGI E LE CAMPANE DELLA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO

Un'antica immagine della chiesa dello
Spirito Santo cui si accedeva
da una lunga scalinata
Una delle prime lettere al sindaco Giuseppe Signorino (in carica dal 9 giugno 1952 al 23 giugno 1956) fu inviata dal superiore del convento dello Spirito Santo, il frate minore padre Virginio Di Giorgi.
Era un francescano assai simpatico, soprattutto per il viso sorridente da perenne ragazzino, ed era benvoluto dai parrocchiani e dalle parrocchiane. Fu uno dei primi a Borgalino a comprare una fiammante FIAT 600; saliva a tutto gas la ripida via Bertani tra lo stupore delle massaie e dei vecchietti che si affacciavano alle finestre e, se qualcuno lo criticava per il contrasto con la proclamata povertà francescana, faceva osservare che Gesù si muoveva su un asino perché in quei tempi era quello l’abituale mezzo di trasporto; e osservava: “Oggi avrebbe usato na machina di ccà sin ‘a ddà e – perché no? – anche na limusina.
La missiva, datata 20 giugno 1952, chiedeva, a nome degli abitanti del vecchio centro storico di Borgalino, il ripristino delle campane dell’orologio comunale posto sulla torre destra della chiesa di Santo Spirito: “Le campane furono scese nel giugno 1940, per ordine superiore, e destinate – esse annunziatrici di pace – ad arma di guerra. Alla fine della guerra avrebbero dovuto essere ricollocate al loro posto, ma sono ormai trascorsi molti anni e le campane non si sono più viste, né sentite”. 
Il frate non ebbe risposta e tornò alla carica nel 1954 con un’altra lettera datata 7 giugno. Stavolta come data della asportazione delle campane veniva indicato il mese di maggio del 1941; si parlava di un decreto di requisizione e si specificava il peso complessivo delle campane: circa 150 Kg. Il frate concludeva: “Il suono delle ore è indispensabile agli abitanti di questo grosso quartiere dello Spirito Santo, in quanto molti di questa gente, in gran parte dedita al lavoro dei campi e povera, sono sforniti di orologio privato”. (Archivio comunale – Carpetta X/10/1-2 – Lettera del parroco Virginio Di Giorgi o.f.m.)
L’amministrazione respinse la richiesta, facendosi forte di un atto di notorietà, datato 15 giugno 1954, sottoscritto dall’assessore comunale insegnante Antonino Terrana e da altri quattro testimoni: “Nel mese di maggio dell’anno millenovecento quarantuno in Canicattì vennero requisite, a causa della guerra, numero due campane di bronzo, del peso netto complessivo di Kg. 150, facenti parte dell’orologio civico sito in questa Piazza Indipendenza che attualmente ne è sprovvisto. Per le suddette campane nessun compenso è stato dato al Comune all’atto e in seguito alla requisizione né alcun documento è stato rilasciato all’Amministrazione Comunale di Canicattì per comprovare la requisizione stessa” (Archivio comunale – Atto di notorietà contenuto nella carpetta X/10/1-2). 
Per la fusione di quelle campane, in sostituzione delle vecchie, si era prodigato moltissimo, nel 1930, il farmacista Giuseppe Ficarra che nel 1927 in piazza Roma a Borgalino aveva aperto una nuova farmacia. (Notiziario Canicattinese, Canicattì 26 giugno 1927)
La vicenda è significativa dell’impegno dei frati minori, volto a ridare dignità al vecchio centro storico di Borgalino anche attraverso la valorizzazione di alcune antiche tradizioni: li tri relu tri di maiu.

Padre Virginio Di Giorgi, alcamese, fu dapprima guardiano del convento e quando il vescovo di Agrigento Giovanni Battista Peruzzo, con decreto del 1° novembre 1950, elevò la storica chiesa dello Spirito Santo, spectatu dignissima, a parrocchia, ne divenne il primo parroco, rimanendo in carica fino al30 ottobre del 1978.

Sul prospetto e' aggiunto un orologio

La scalinata e' stata tolta

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