NINO GRECO, Correva l’anno 1977…

Correva l’anno 1977……

            Si potrebbe cominciare così. Più precisamente era l’estate del 1977. Molti di noi avevano appena finito gli esami di maturità, altri erano in pausa dall’università, preparavano gli esami di riparazione, erano in cerca di un lavoro più o meno stabile, lavoravano o più semplicemente si stavano godendo qualche giorno di vacanza.

            Ma forse farei bene a spiegare di cosa sto parlando…

GIOVANNI TESE', "Piersanti Mattarella: un politico cristiano" (interviste e recensioni)


Giovanni Tesè

Piersanti Mattarella: un politico cristiano

La Medusa Edizioni

Presentato a Canicattì il romanzo "Hanno ammazzato don Paolo Tasca" di Salvatore Di Maria




Salvatore Di Maria

Hanno ammazzato Paolo Tasca

Editore Bonfirraro, 2023


SALVATORE DI MARIA, Recensione di "Tindaro La Grua" di Diego Guadagnino

Tindaro La Grua è un romanzo scritto in uno stile letterario senza eccessi e una sintassi raffinata e scorrevole. I periodi sono in genere brevi e connessi tra di loro da congiunzioni e punteggiatura. Ricco di idee stimolanti e riflessioni profonde, il racconto non si presta a una lettura spensierata alla Camilleri o alla John Grisham, ad una lettura, così, tanto per passare tempo in spiaggia o all’aeroporto. È un libro impegnativo che invita alla meditazione su questioni esistenziali, in particolare sulla inautenticità della vita. Ecco ad esempio come il protagonista Attilio Bonafede, avvocato, cerca di definire l’inautenticità della vita:

SALVATORE VAIANA, Per una primavera della storia

La microstoria di Gaetano Augello, un argine al tramonto della memoria nel tempo dell’intelligenza artificiale


"Postfazione" a G. Augello, Caleidoscopio canicattinese, Edizioni Cerrito, Canicattì 2023

GIOVANNI TESE', "Riflessioni e considerazioni" (Prefazione a "Caleidoscopio canicattinese" di G. Augello)

Il crescente interesse per la storia locale ed il sempre più vivo e diffuso affetto per i luoghi nativi inducono gli appassionati di scrittura a porre in essere pubblicazioni interessanti e talvolta anche degne di notevoli apprezzamenti. Tuttavia per chi scrive la storia del proprio paese, e sono in tanti, il rischio maggiore è quello di rimanere intrappolati nelle maglie della retorica e del campanilismo poiché il più delle volte si mira ad esaltare prevalentemente, spesso anche giustamente, le glorie paesane a partire dagli uomini ritenuti più importanti e illustri per finire con la rappresentazione di fatti eccezionali e sensazionali. Ne consegue che così facendo, ovvero perdendo di vista l’orientamento e i parametri propri dell’indagine storica, il confine tra fantasia e realtà, tra verità e ricostruzioni arbitrarie diventa sempre più esile fino ad annullarsi del tutto. In tal caso ogni sforzo e ogni buona intenzione di rendere gli avvenimenti del passato, ovviamente se storicamente fondati, capaci di contribuire a comprendere meglio il presente e progettare in modo illuminato l’avvenire non solo viene compromesso ma addirittura vanificato. Caleidoscopio Canicattinese di Gaetano Augello, invece, non solo non è una delle tante storie o raccolta di racconti grondanti retorica a supporto di immaginarie glorie paesane frutto di mera generosità, seppur sempre encomiabili per la propria terra, ma rappresenta, partendo dalla storia locale, intesa anche e soprattutto come scienza sociale, un contributo serio, obiettivo, documentato con metodo storico, indispensabile oltre che alla historia globale e anche alle altre scienze sociali.