GIOVANNI SAMPERISI, Il ficodindia

Il ficodindia
Cromografica Roma S.R.L., Roma, 2012
Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A.
ilmiolibro.it









«Le vicende raccontate si snodano in un contesto di laceranti contrasti che segnano una precisa caratteristica della terra di Sicilia.
Pinuccio e Maria, ognuno nella propria condizione, sono i protagonisti di una storia nella storia: insegnante l'una, scolaro l'altro, entrambi fragili e ribelli nel vortice di un luogo senza tempo in cui chi vi entra non potrà sottrarsi al destino di una lotta perpetua e drammatica la cui prospettiva finale è la sconfitta.
La figura di Pinuccio, oltre a rappresentare un catalizzatore degli errori degli adulti, è il simbolo di una terra sfortunata e perdente entro le attuali dinamiche della storia. Le scelte educative di Maria sottolineano sia la validità di un sistema educativo fondato sul dialogo, autorevolezza e amore, sia il diritto di ogni bambino di ricevere le dovute e competenti attenzioni da parte delle istituzioni educative e politiche.
Il codice linguistico utilizzato è quello tradizionale-formale impreziosito da innesti eleganti, arcaici e inusuali, che inducono emozione e imprimono sonosrità e forma alle descrizioni della natura siciliana».
(dalla quarta di copertina).

«L'architettura  linguistica  ricercata, ma non mai banale, ordita da una mente sicuramente incline alla ricerca della perfezione, perseguita mediante un paziente lavoro di cesello delle parole, incastonate come gemme in un raffinato diadema, non depriva  sicuramente  il  romanzo  del grande fascino derivante da una trama coinvolgente.
La vicenda esistenziale travagliata di Pinuccio e Maria, protagonisti del racconto, riflette, in maniera quasi speculare, le caratteristiche della terra nella quale l'azione  si  compie, quella di Sicilia, ove tutto muta perché nulla muti, secondo la nota definizione del Tomasi, e che tiene avvinti i suoi figli in maniera strettissima, come voleva Quasimodo, in un rapporto possessivo e geloso,  fatto  di  sentimenti  estremi, fluttuanti dall'amore più pieno all'odio più viscerale. Siamo di fronte ad  una  eccezionale  fioritura  d'arte narrativa.» 
(http://www.delta3edizioni.com/magazine.pdf)

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